LA STORIA DELLO SPEDALE DI SAN PIER NOVELLO
L'edificio che ospita il Bed & Breakfast San Pier Novello nasce molti secoli fa con lo scopo dell’ospitalità.
Nel 1349, il nobile fiorentino Piero di Cione Ridolfi, che era stato gonfaloniere della Repubblica Fiorentina, ordinò la costruzione di questa struttura, chiamata all’epoca “spedale”, perché destinata a garantire alloggio e riparo a poveri e viandanti.
Lo stemma nobiliare dei Ridolfi è ancora oggi visibile al civico 64r di via Romana, un tempo percorsa intensamente dai pellegrini in entrata e uscita dalla città.
Nei documenti dell'epoca si legge il preciso scopo dello Spedale di San Pier Novello: “ offrire alloggio a tutti quelli che lo chiedevano”.
Nel XVI secolo lo spedale fu confiscato dopo uno scontro tra le famiglie dei Pucci e dei Medici e nel 1751 chiuso, venduto e adibito ad abitazione privata, con l'annessione di nuove stanze.
La famiglia Malenotti ha abitato la casa di via Romana dal 1952 ad oggi, quando ha deciso di trasformarla in Bed & Breakfast, ristrutturandola e finanziando il restauro degli affreschi trecenteschi ritornati alla luce durante i lavori, e restituendo così la struttura alla sua antica funzione
L'edificio che ospita il Bed & Breakfast San Pier Novello nasce molti secoli fa con lo scopo dell’ospitalità.
Nel 1349, il nobile fiorentino Piero di Cione Ridolfi, che era stato gonfaloniere della Repubblica Fiorentina, ordinò la costruzione di questa struttura, chiamata all’epoca “spedale”, perché destinata a garantire alloggio e riparo a poveri e viandanti.
Lo stemma nobiliare dei Ridolfi è ancora oggi visibile al civico 64r di via Romana, un tempo percorsa intensamente dai pellegrini in entrata e uscita dalla città.
Nei documenti dell'epoca si legge il preciso scopo dello Spedale di San Pier Novello: “ offrire alloggio a tutti quelli che lo chiedevano”.
Nel XVI secolo lo spedale fu confiscato dopo uno scontro tra le famiglie dei Pucci e dei Medici e nel 1751 chiuso, venduto e adibito ad abitazione privata, con l'annessione di nuove stanze.
La famiglia Malenotti ha abitato la casa di via Romana dal 1952 ad oggi, quando ha deciso di trasformarla in Bed & Breakfast, ristrutturandola e finanziando il restauro degli affreschi trecenteschi ritornati alla luce durante i lavori, e restituendo così la struttura alla sua antica funzione
IL RESTAURO
I lavori di ristrutturazione, iniziati nell’inverno tra il 2017 e il 2018, hanno visto tornare alla luce il loggiato d’ingresso dello Spedale, un ambiente finemente affrescato, con scene a grandezza naturale di vita di santi e un’emozionante Annunciazione della fine del XIV secolo.
Un portale in pietra, non integro, ma identico nella forma a quello presente su Via Romana, si è rivelato nella muratura di fondo che ospita gli affreschi oggi visibili, ed ha indicato l’ingresso esatto alle stanze interne del ricovero. Per prima si è affacciata timidamente l’Annunciazione, tra gli scaffali di un ripostiglio, immersa in una patina secolare.
Da lì alla comprensione che anche le altre pareti nascondessero tesori il passo è stato breve.
Breve e veloce è stata la comprensione dell’esistenza del San Giorgio e il drago, del San Lorenzo, con le sue scene di vita, e dei frammenti di San Girolamo e il leone, tutti contornati da un tripudio di architetture che incorniciano le iconografie.
Lento, delicato e accurato, invece, è stato il restauro conservativo magnificamente eseguito da un team fiorentino di Restauratrici coordinate dal nostro Architetto, che con il suo studio si è occupata dalla ristrutturazione museale fino all’interior design, in sintonia con i materiali e i gusti della nostra Bottega Storica “Piumaccio d’Oro”, dalla quale provengono tutti gli arredi.
I lavori di ristrutturazione, iniziati nell’inverno tra il 2017 e il 2018, hanno visto tornare alla luce il loggiato d’ingresso dello Spedale, un ambiente finemente affrescato, con scene a grandezza naturale di vita di santi e un’emozionante Annunciazione della fine del XIV secolo.
Un portale in pietra, non integro, ma identico nella forma a quello presente su Via Romana, si è rivelato nella muratura di fondo che ospita gli affreschi oggi visibili, ed ha indicato l’ingresso esatto alle stanze interne del ricovero. Per prima si è affacciata timidamente l’Annunciazione, tra gli scaffali di un ripostiglio, immersa in una patina secolare.
Da lì alla comprensione che anche le altre pareti nascondessero tesori il passo è stato breve.
Breve e veloce è stata la comprensione dell’esistenza del San Giorgio e il drago, del San Lorenzo, con le sue scene di vita, e dei frammenti di San Girolamo e il leone, tutti contornati da un tripudio di architetture che incorniciano le iconografie.
Lento, delicato e accurato, invece, è stato il restauro conservativo magnificamente eseguito da un team fiorentino di Restauratrici coordinate dal nostro Architetto, che con il suo studio si è occupata dalla ristrutturazione museale fino all’interior design, in sintonia con i materiali e i gusti della nostra Bottega Storica “Piumaccio d’Oro”, dalla quale provengono tutti gli arredi.
I lavori di ristrutturazione, iniziati nell’inverno tra il 2017 e il 2018, hanno visto tornare alla luce il loggiato d’ingresso dello Spedale, un ambiente finemente affrescato, con scene a grandezza naturale di vita di santi e un’emozionante Annunciazione della fine del XIV secolo.
Un portale in pietra, non integro, ma identico nella forma a quello presente su Via Romana, si è rivelato nella muratura di fondo che ospita gli affreschi oggi visibili, ed ha indicato l’ingresso esatto alle stanze interne del ricovero. Per prima si è affacciata timidamente l’Annunciazione, tra gli scaffali di un ripostiglio, immersa in una patina secolare.
Da lì alla comprensione che anche le altre pareti nascondessero tesori il passo è stato breve.
Breve e veloce è stata la comprensione dell’esistenza del San Giorgio e il drago, del San Lorenzo, con le sue scene di vita, e dei frammenti di San Girolamo e il leone, tutti contornati da un tripudio di architetture che incorniciano le iconografie.
Lento, delicato e accurato, invece, è stato il restauro conservativo magnificamente eseguito da un team fiorentino di Restauratrici coordinate dal nostro Architetto, che con il suo studio si è occupata dalla ristrutturazione museale fino all’interior design, in sintonia con i materiali e i gusti della nostra Bottega Storica “Piumaccio d’Oro”, dalla quale provengono tutti gli arredi.
I lavori di ristrutturazione, iniziati nell’inverno tra il 2017 e il 2018, hanno visto tornare alla luce il loggiato d’ingresso dello Spedale, un ambiente finemente affrescato, con scene a grandezza naturale di vita di santi e un’emozionante Annunciazione della fine del XIV secolo.
Un portale in pietra, non integro, ma identico nella forma a quello presente su Via Romana, si è rivelato nella muratura di fondo che ospita gli affreschi oggi visibili, ed ha indicato l’ingresso esatto alle stanze interne del ricovero. Per prima si è affacciata timidamente l’Annunciazione, tra gli scaffali di un ripostiglio, immersa in una patina secolare.
Da lì alla comprensione che anche le altre pareti nascondessero tesori il passo è stato breve.
Breve e veloce è stata la comprensione dell’esistenza del San Giorgio e il drago, del San Lorenzo, con le sue scene di vita, e dei frammenti di San Girolamo e il leone, tutti contornati da un tripudio di architetture che incorniciano le iconografie.
Lento, delicato e accurato, invece, è stato il restauro conservativo magnificamente eseguito da un team fiorentino di Restauratrici coordinate dal nostro Architetto, che con il suo studio si è occupata dalla ristrutturazione museale fino all’interior design, in sintonia con i materiali e i gusti della nostra Bottega Storica “Piumaccio d’Oro”, dalla quale provengono tutti gli arredi.
LA FAMIGLIA MALENOTTI
La storia della famiglia Malenotti è riconducibile da sempre alla città di Firenze, e in particolare al quartiere Oltrarno.
Prima di acquistare l'attuale San Pier Novello nel 1952, nonni e bisnonni abitarono altre famose vie della zona, come Borgo Tegolaio e Via del Leone, dando il via ad una tradizione che ancora oggi è presente nei costumi della famiglia: abitare nel quartiere considerato oggi il più cool del mondo. (Lonely Planet 2017) .
Anche gli eventi che hanno segnato la storia dell'Italia sono legati per i Malenotti alle strade di questi posti: il padre degli attuali proprietari, Roberto, durante i bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, si rifugiava in via del Ronco, sotto il riparo delle mura che delimitano ancora oggi il giardino di Boboli.
Lavori antichi e ormai perduti si praticavano tra Santo Spirito e via Romana: i bisnonni erano infatti fiaccherai e sigarai. Il resto della storia è da sempre legato alla vita quotidiana del quartiere, l'unico che a Firenze incarna la tradizione cittadina ed è avvolto da un'atmosfera popolare.
La storia della famiglia Malenotti è riconducibile da sempre alla città di Firenze, e in particolare al quartiere Oltrarno.
Prima di acquistare l'attuale San Pier Novello nel 1952, nonni e bisnonni abitarono altre famose vie della zona, come Borgo Tegolaio e Via del Leone, dando il via ad una tradizione che ancora oggi è presente nei costumi della famiglia: abitare nel quartiere considerato oggi il più cool del mondo. (Lonely Planet 2017) .
Anche gli eventi che hanno segnato la storia dell'Italia sono legati per i Malenotti alle strade di questi posti: il padre degli attuali proprietari, Roberto, durante i bombardamenti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, si rifugiava in via del Ronco, sotto il riparo delle mura che delimitano ancora oggi il giardino di Boboli.
Lavori antichi e ormai perduti si praticavano tra Santo Spirito e via Romana: i bisnonni erano infatti fiaccherai e sigarai. Il resto della storia è da sempre legato alla vita quotidiana del quartiere, l'unico che a Firenze incarna la tradizione cittadina ed è avvolto da un'atmosfera popolare.